Il complesso della Gerusalemme di San Vivaldo è un “luogo in cui si trovano, raffigurati con perizia, tutti i misteri della passione del Signore, oltre che le devotissime cappelle, alcune delle quali splendide, disposte come quelle di Gerusalemme”: questa era la sintetica descrizione che il vescovo Francesco Gonzaga (Gazzuolo, 1546 – Mantova, 1620) forniva per il Sacro Monte di San Vivaldo nel suo “De origine Seraphicae Religionis Franciscanae eiusque progressibus”, pubblicato nel 1587. Vediamo quindi che tipo di arte si trova in questo Sacro Monte e quali artisti hanno contribuito alla sua bellezza.
L’offerta artistica della Gerusalemme di San Vivaldo
La Gerusalemme di San Vivaldo ospita un insieme unico di opere d’arte che spazia tra sculture in terracotta policroma, affreschi e architetture rinascimentali. Questo complesso, costruito all’inizio del XVI secolo, fu concepito per offrire ai pellegrini un’esperienza simbolica della Terra Santa. Ogni cappella rappresenta un episodio della Passione di Cristo, dando vita a un percorso spirituale e artistico immerso nel paesaggio toscano. Questi lavori combinano l’arte della scultura con la devozione religiosa, integrandosi perfettamente nell’atmosfera mistica del santuario.
Attribuzione incerta
Nonostante il valore artistico delle opere, l’attribuzione delle sculture e degli affreschi presenti a San Vivaldo è tutt’altro che semplice. Le opere non sono firmate e, spesso, realizzate collettivamente da botteghe, dove la collaborazione tra più artisti era frequente. Ciò rende difficile stabilire con certezza gli autori di ogni pezzo. Inoltre, gli interventi di restauro e le modifiche nel tempo hanno alterato le opere, complicando ulteriormente l’identificazione degli artisti originali. In molti casi, le attribuzioni si basano quindi su confronti stilistici e tecnici con le opere di artisti famosi, piuttosto che su documenti certi.
Ipotesi sugli artisti della Gerusalemme di San Vivaldo
Alcuni studiosi suggeriscono che tra gli artisti principali legati a San Vivaldo vi siano alcuni tra i più importanti nomi
- I seguaci della bottega dei Della Robbia, noti per la tecnica della terracotta invetriata.
- La tecnica della terracotta invetriata è presente solo nella Cappella di San Vivaldo con una pala attribuita a Benedetto Buglioni che raffigura l’Adorazione del Bambino con i santi Vivaldo e Caterina d’Alessandria.
- Alcune sculture presenti nelle cappelle del Sacro Monte sono attribuite a Giovanni della Robbia, figlio di Andrea.
- Altre sculture sono attribuite ad Agnolo di Polo, scultore fiorentino.
Sebbene restino ipotesi, l’influenza dello stile della famiglia dei Della Robbia appare chiara e si manifesta attraverso la presenza dei colori e la devozione trasmessa dalle sculture. Anche grazie a queste influenze artistiche, la Gerusalemme di San Vivaldo continua a rappresentare un punto di riferimento per l’arte devozionale toscana.