San Tommaso è una delle figure più affascinanti del cristianesimo. Apostolo di Gesù, è passato alla storia per il suo celebre episodio di incredulità nei confronti della resurrezione di Cristo. Ma la sua vita non si riduce a quel solo momento: la sua missione, la sua predicazione e il suo martirio lo rendono un punto di riferimento per la fede e la riflessione spirituale. Inoltre, la sua memoria è celebrata in diversi luoghi, compresa la Gerusalemme di San Vivaldo, che conserva una cappella dedicata proprio a quell’episodio.

Per cosa è famoso San Tommaso?
San Tommaso è noto soprattutto per il suo scetticismo nei confronti della resurrezione di Gesù. Secondo il Vangelo di Giovanni, quando gli altri apostoli gli riferirono di aver visto il Signore risorto, egli rispose: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel posto dei chiodi e la mia mano nel suo fianco, non crederò» (Gv 20,25). Otto giorni dopo, Gesù apparve di nuovo agli apostoli e invitò Tommaso a toccare le sue ferite. A quel punto, Tommaso si inginocchiò esclamando: «Mio Signore e mio Dio», riconoscendo la divinità di Cristo. Da qui deriva il famoso appellativo di «San Tommaso incredulo», che oggi rappresenta coloro che necessitano di prove concrete per credere. Dopo la Pentecoste, San Tommaso si dedicò all’evangelizzazione, arrivando secondo la tradizione fino in India, dove fondò comunità cristiane che ancora oggi si identificano con il suo nome.
La leggenda di San Tommaso apostolo
La tradizione narra che San Tommaso abbia viaggiato verso l’Oriente per portare il Vangelo. Secondo le fonti apocrife, fu inviato in India dove predicò il cristianesimo e costruì chiese. Qui fondò la comunità dei “Cristiani di San Tommaso”, ancora esistente oggi. Una leggenda racconta che il re di Mylapore, in India, gli commissionò la costruzione di un palazzo, ma Tommaso utilizzò il denaro ricevuto per aiutare i poveri. Quando il re scoprì l’accaduto, si infuriò, ma in sogno il fratello del sovrano, morto poco prima, apparve e confermò che Tommaso stava costruendo un palazzo per lui nel regno celeste. San Tommaso fu infine martirizzato con una lancia nel 72 d.C. a Mylapore, dove oggi sorge la Basilica di San Tommaso, una delle tre basiliche al mondo costruite sui sepolcri di apostoli. Le altre sono San Pietro a Roma e San Giacomo a Compostela.
Qual è la storia di San Tommaso?
Oltre all’episodio dell’incredulità e alla sua missione evangelizzatrice, San Tommaso compare in altri momenti significativi dei Vangeli: durante l’Ultima Cena, quando Gesù parlava della via verso il Padre, Tommaso chiese: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?» (Gv 14,5). A questa domanda Gesù rispose con una delle frasi più celebri del cristianesimo: «Io sono la via, la verità e la vita» (Gv 14,6). Dopo l’ascensione di Cristo, Tommaso si dedicò a diffondere il Vangelo tra i pagani, compiendo miracoli e convertendo numerose persone. Il suo martirio lo ha reso uno dei santi più venerati nel cristianesimo orientale. San Tommaso viene commemorato il 3 luglio nella Chiesa cattolica e il 6 ottobre nella tradizione orientale.
La Cappella di San Tommaso alla Gerusalemme di San Vivaldo
Alla Gerusalemme di San Vivaldo, un complesso di cappelle che riproducono i luoghi santi di Gerusalemme, è presente una cappella dedicata all’episodio dell’incredulità di San Tommaso. Come riportato nella raccolta “La Gerusalemme di San Vivaldo. A Cinquecento Anni dalla Lettera d’Indulgenza di Papa Leone X”, questa cappella ospita un gruppo scultoreo che raffigura Cristo risorto che invita Tommaso a toccare le sue ferite. L’opera, attribuita ad Agnolo di Polo, allievo di Andrea del Verrocchio, è caratterizzata da una notevole espressività e somiglianze con il celebre gruppo bronzeo del Verrocchio a Orsanmichele, a Firenze. L’interno della cappella presenta una composizione dinamica: le figure sembrano debordare dalla nicchia in cui sono collocate, creando un forte impatto visivo.

San Tommaso è una figura di grande rilevanza nella tradizione cristiana. Questa cappella permette di immergersi nella narrazione evangelica e di riflettere sulla fede e sul significato del dubbio nella vita spirituale. La presenza della figura di San Tommaso a San Vivaldo sottolinea il valore del pellegrinaggio interiore e dell’incontro personale con Cristo.