Centro storico Montaione
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Il Centro Storico: uno dei ‘Borghi più Belli d’Italia’, con vista sulla Valdelsa
Montaione è un insediamento le cui origini si perdono molto lontano nel tempo, sebbene solo dai primi del XII secolo si abbia attestazione documentaria del toponimo. I siti etruschi e romani visibili nei dintorni e i numerosi reperti esposti al Museo Civico Archeologico sono testimonianza tangibile di una lunga storia. Ogni luogo ha la sua storia, ma quello che è unico è il modo in cui le epoche fecondano ogni singolo territorio. E nutrite a loro volta dello spirito dei popoli che lo abitano, danno vita a stratificazioni urbane, a espressioni di civiltà che in nessun altrove trovano l’eguale.
L’antico borgo di Montaione è raccolto sulla sommità di una collina a 342 s.l.m. Da qui, una terrazza giardino esposta a Nord consente una vista amplissima sulla Valdelsa e il Valdarno, e di abbracciare con lo sguardo le montagne dell’Appennino toscano. Montaione è divenuto castello nei decenni fra il XII e il XIII secolo, e un documento del 1257 ci dice che a quel tempo esisteva già il Comune autonomo di Montaione, che nel 1369 sarebbe entrato a far parte della Repubblica di Firenze. Il castello di Montaione aveva una forma ovale, era protetto da una robusta cinta muraria rafforzata da 11 torri, e accessibile da due porte principali, la Porta Fiorentina, nota anche come ‘porta grande’, e la Porta Pisana, nota come ‘porta piccina’. Il tessuto urbano era basato su edifici disposti a schiera secondo uno schema costituito da tre strade parallele, collegate da vicoli molto stretti, e dominato dalla piazza centrale.
Sulla piazza si affaccia ancora oggi il principale edificio religioso di Montaione, la Chiesa di San Regolo con la sua torre campanaria, e nelle immediate vicinanze si trova l’antico Palazzo Pretorio dalla facciata adorna di stemmi in pietra e terracotta, coevo all’incastellamento. Più tardo è un altro edificio prestigioso, il Palazzo Mannaioni, dimora storica risalente al XVI secolo, costruito da una famiglia di notai fiorentini, trasferitisi a Montaione.
I secoli hanno portato molte trasformazioni: la cinta muraria, ancora visibile nel Catasto Leopoldino, è andata perduta; delle 11 torri difensive se ne conserva una sul lato settentrionale, divenuta abitazione privata; la pianta ha conosciuto un ampliamento nella parte meridionale, dove si è formata l’incantevole Piazzetta Branchi; le ripe sono diventate orti o giardini; le due Porte furono distrutte durante la seconda Guerra Mondiale. Cionondiméno il castello ha mantenuto il suo impianto medievale. Le vie, i vicoli e le piazze, nelle quali un tempo si aprivano le botteghe artigiane dei vasai e dei fabbri, le fornaci di tegole e soprattutto quelle della manifattura vetraria, sono rimaste le stesse; il perimetro delle antiche mura è tuttora chiaramente visibile, con i principali punti di accesso in corrispondenza delle Porte distrutte; e passeggiando si noterà che gli ingressi di molti degli odierni esercizi commerciali sono ancora affiancati da una finestra, come era per le antiche botteghe artigiane.










